Il Digital Markets Act (DMA) è entrato in vigore in Europa il 7 marzo 2024, con l’obiettivo di promuovere concorrenza, interoperabilità e scelta fra le app “gatekeeper” come Apple. Eppure, a oltre 16 mesi dall’applicazione della normativa, non esiste ancora un browser iOS senza WebKit: tutti i principali sviluppatori, da Google a Mozilla, continuano a distribuire versioni di Chrome e Firefox basate su WebKit anziché implementare motori alternativi come Blink o Gecko. In questo articolo esploreremo le ragioni tecniche, economiche e legali di questa situazione, presenteremo le restrizioni imposte da Apple e valuteremo le possibili strade future per realizzare finalmente un vero browser iOS senza WebKit.

Con il rilascio di iOS 17.4, Apple ha dichiarato di aver implementato nuove API per consentire l’uso di motori di rendering non WebKit sui dispositivi europei. In teoria quindi, un utente in Italia potrebbe scaricare un browser che monta Blink anziché il motore di Safari. Nella pratica, però, nessuna versione alternativa è mai approdata sull’App Store. Open Web Advocacy (OWA) ha documentato come Apple richieda due bundle ID distinti—uno per l’Europa e uno per il resto del mondo—e condizioni di revisione più stringenti per le app non WebKit, rendendo il lavoro di sviluppo molto oneroso.
| Restrizione | Effetto per gli sviluppatori |
|---|---|
| Bundle ID distinti per Europa e resto del mondo | Doppia manutenzione del codice, confusione utenti |
| Test automatici e review addizionali | Tempi di approvazione doppi, ritardi nel rilascio |
| Limitazione delle API di sistema | Mancata esposizione di API avanzate per Blink/Gecko |
| Vincoli contrattuali e NDA | Maggiore complessità legale e costi di compliance |
Le restrizioni tecniche si accompagnano a motivazioni economiche: Safari contribuisce tra il 14% e il 16% ai profitti operativi annuali di Apple. Per ogni 1% di quota di mercato persa a favore di Chrome o Firefox, Apple vedrebbe un calo di circa 200 milioni di dollari all’anno. Questa leva economica spiega la ferma resistenza di Cupertino a concedere piena libertà agli sviluppatori.
| Quota di mercato iOS | Browser principale | Motori utilizzati (teorici) |
|---|---|---|
| 80–90% | Safari | WebKit |
| 5–10% | Chrome | Blink (non implementato) |
| <5% | Firefox | Gecko (non implementato) |
Il workshop tenutosi a Bruxelles il 30 giugno 2025 presso la sede della Commissione Europea ha esposto i dati di OWA, che hanno dimostrato come gli sviluppatori debbano gestire due canali di distribuzione, ricaricando statistiche di download e perdita di fidelizzazione utente. Apple, per bocca del suo vice-presidente Legal, ha affermato che “Google e Mozilla potrebbero usare i propri motori, ma hanno deciso di non farlo”, ignorando però i costi e i rischi tecnici impliciti nel cambio di engine.
Browser iOS senza WebKit rimane quindi più un’idea che una realtà concreta. Le imprese come Google e Mozilla hanno preferito ottimizzare le loro applicazioni sul motore WebKit, piuttosto che affrontare la duplicazione di codice, la manutenzione di due basi di utenti distinte e la perdita di dati di telemetria accumulati negli ultimi anni.
Dal punto di vista dei consumatori, l’impossibilità di installare un vero browser non WebKit si traduce in un accesso limitato a funzionalità quali le estensioni di Chrome, il supporto completo ai formati WebMIDI o le innovazioni di privacy già presenti su desktop. Le Progressive Web App subiscono ritardi e complicazioni, poiché l’ecosistema iOS costringe a passaggi extra per l’installazione rispetto ad Android o desktop.
| Feature desktop | iOS con WebKit | iOS senza WebKit (ipotetico) |
|---|---|---|
| Estensioni browser | Limitate | Piene |
| WebMIDI | Non supportato | Supportato |
| Installazione PWA | Complessa | Semplificata |
| Isolamento processi | Basico | Avanzato |
Il confronto con il Regno Unito, dove il Competition and Markets Authority (CMA) ha sollevato obiezioni analoghe, mostra che il problema non è solo europeo: Apple mantiene il controllo centrale sui browser iOS anche fuori dal DMA, sebbene ufficialmente non ne sia soggetta.
In prospettiva, potrebbero servire sanzioni pecuniarie o ulteriori misure restrittive per spingere Apple ad alleggerire le restrizioni. Gli sviluppatori chiedono strumenti di testing più robusti, accesso a API avanzate e una revisione unica del codice che permetta di cambiare il motore di rendering senza rilasciare due app distinte.
Nonostante le novità normative, Browser iOS senza WebKit resta una sfida aperta: fino a quando Apple manterrà leve economiche e tecniche così stringenti, il mercato europeo continuerà a dipendere da Safari e dal motore WebKit, con un impatto negativo su innovazione, scelta e competizione.
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