Il colosso di Menlo Park ha deciso di alzare il tiro contro chi sfrutta indebitamente il lavoro altrui: Facebook: stop ai contenuti copiati è la parola d’ordine del nuovo approccio, con controlli più severi, sanzioni mirate e la rimozione massiccia di profili fake. Questo articolo esplora nel dettaglio le ragioni, i numeri e le modalità con cui Facebook: stop ai contenuti copiati vuole riportare l’autenticità al centro del feed, difendendo i creator e la qualità dell’ecosistema.

Il contesto della stretta Meta
Negli ultimi anni, Meta si è trovata a fronteggiare un’ondata di spam e di repost non autorizzati, con account che impersonavano personaggi famosi, accumulavano visualizzazioni e monetizzavano photo‑e‑video rubati. I numeri sono impressionanti: solo nel 2025 sono stati cancellati circa 10 milioni di profili che imitavano creator celebri e mezzo milione di account dedicati allo spam è stato disattivato. La nuova policy, entrata in vigore a luglio, vuole colpire in particolare chi continua a ripubblicare foto, video e testi altrui, riducendo drasticamente il traffico verso contenuti non originali.
I numeri della repressione
Meta ha illustrato i risultati ottenuti finora con una tabella chiara:
| Tipo di account rimosso | Quantità | Motivo principale |
|---|---|---|
| Profili che impersonano creator famosi | 10 000 000 | Impersonamenti |
| Account spam e bot | 500 000 | Ripetuti repost, auto‑post |
| Pagina con contenuti copiati | 150 000 | Utilizzo massivo di contenuti |
| Profili disabilitati erroneamente | 30 000 (stima) | Falsi positivi nei controlli |
Con questi dati, Meta conferma la determinazione a mantenere alta la qualità, penalizzando chi fa del furto di contenuti una tattica di engagement.
Sanzioni e distribuzione ridotta
Chi viene beccato a ripubblicare materiali non originali subirà una serie di penalizzazioni progressive:
| Violazione | Sanzione iniziale | Sanzione recidiva |
|---|---|---|
| Repost puro | Riduzione del reach del 50% | Sospensione monetizzazione (7 giorni) |
| Utilizzo di materiale protetto | Sospensione monetizzazione (14 giorni) | Sospensione definitiva |
| Creazione di profilo fake | Disabilitazione immediata | Divieto di ricreazione |
In sostanza, l’algoritmo di Facebook riduce la visibilità dei post copiati, rendendo quasi impossibile guadagnare tramite i programmi di monetizzazione. Questa scelta intende disincentivare i “ladri” di contenuti e premiare i creator che producono video, foto e testi originali.
Il sistema di link verso l’originale
Una delle novità più interessanti è il test di un meccanismo che aggiunge automaticamente un link sotto i video duplicati, puntando agli autori originali. L’obiettivo è restituire le visualizzazioni e il merito a chi ha realizzato davvero il contenuto, riducendo l’incentivo a creare versioni fasulle o manipolate. Questo strumento, ancora in fase sperimentale, potrebbe diventare un modello per altre piattaforme social.
L’invasione dell’“AI slop”
A complicare il quadro c’è il fenomeno dell’AI slop, ovvero la diffusione di contenuti generati in massa da modelli di intelligenza artificiale senza alcuna cura editoriale. Tra video con voci sintetiche sovrapposte a immagini casuali, clip assemblate automaticamente e narrazioni generate su foto rubate, Facebook vuole distinguere i prodotti di valore dai “vuoti di AI”. Pur non nominando esplicitamente l’AI slop, le nuove linee guida scoraggiano l’assemblaggio a freddo di materiale altrui.
Impatto sui creator autentici
I creator che si impegnano a raccontare storie vere, produrre video originali e condividere esperienze personali possono finalmente respirare. Il focus su contenuti genuini farà emergere chi produce con passione anziché chi usa tool di automazione per infestare il feed. La restituzione di visibilità e monetizzazione a chi crea valore aiuta l’intera community a crescere.
Gli errori nei ban involontari
Non tutto però è filato liscio: migliaia di account legittimi sono stati disabilitati per errore. Una petizione con quasi 30 000 firme chiede a Meta di migliorare il supporto umano e ridurre i falsi positivi. La piattaforma ha promesso di affinare gli algoritmi e introdurre un canale di appello più rapido, per evitare di danneggiare reali creator e PMI che fanno leva sulla loro voce autentica.
Confronto con altre piattaforme
Anche YouTube ha varato una stretta simile contro i video di bassa qualità generati da IA, e TikTok utilizza già filtri per individuare i clone di clip virali. Tuttavia, la portata di Facebook rende questa iniziativa particolarmente rilevante: con oltre 2,9 miliardi di utenti attivi mensili, qualunque cambiamento di policy su Facebook influenza un terzo della popolazione mondiale connessa.
Le reazioni del settore
Molti social media manager applaudono la mossa, ma avvertono: “Serve trasparenza sui criteri di rimozione e sui feedback forniti agli utenti”. Associazioni di content creator chiedono report periodici e dashboard dedicate per monitorare in tempo reale l’efficacia delle nuove misure, auspicando anche incentivi per chi sperimenta formati innovativi anziché copiare.
Policy e trasparenza dei dati
Meta ha dichiarato che condividerà report trimestrali sul numero di interventi, i falsi positivi e gli account reintegrati dopo verifica manuale. Questo approccio mira a garantire trasparenza, ridurre i timori legati alla censura e aumentare la fiducia degli utenti che vedono il colosso impegnato a difendere contenuti originali.
Implicazioni legali e future normative
La stretta sui contenuti copiati potrebbe ispirare nuove leggi nazionali o Europee per proteggere il diritto d’autore nel mondo digitale. L’Unione Europea sta già valutando un aggiornamento del Digital Services Act per includere sanzioni più severe, rafforzando il principio di responsabilità delle piattaforme.
Una nuova era per i social
Con Facebook: stop ai contenuti copiati, Meta lancia un chiaro segnale: gli anni dell’“ogni cosa è permessa” stanno finendo, e chi vuole emergere dovrà investire su qualità, creatività e authentic engagement. La sfida ora è mantenere un equilibrio tra automazione e intervento umano, per non soffocare l’innovazione con regole troppo rigide.
Conclusioni
In un’epoca in cui l’IA facilita la produzione di materiale digitale, Facebook decide di tutelare i creativi autentici e di ripristinare un ambiente in cui la community possa apprezzare contenuti originali. Facebook: stop ai contenuti copiati è solo l’inizio di un percorso che potrebbe ridefinire le regole del gioco sui social, mettendo al centro la qualità, la sicurezza e la trasparenza.
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