Meta, l’azienda dietro i noti social network come Facebook e Instagram, ha annunciato di aver rimosso un considerevole numero di account, pagine e gruppi legati a una campagna di fake news connessa al governo cinese. Questo intervento è stato reso noto attraverso il rapporto “Adversarial Threat” relativo al secondo trimestre del 2023.
L’indagine di Meta è stata avviata in seguito a segnalazioni di attività sospette che avvenivano al di fuori delle sue piattaforme. Ciò ha portato alla scoperta di una vasta rete operante su più di 50 servizi, tra cui Facebook, Instagram, X, YouTube, TikTok, Reddit, Pinterest, Medium, Blogspot, LiveJournal, VKontakte e Vimeo.
In totale, sono stati rimossi 7.704 account, 954 pagine e 15 gruppi su Facebook, oltre a 15 account su Instagram. Gli “amministratori” di questi account, molti dei quali individuati e disattivati tramite sistemi automatizzati, erano localizzati in Cina. La loro principale attività consisteva nella diffusione di messaggi e link di spam a favore della Cina e contro gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali che criticavano gli abusi commessi dal governo cinese nei confronti della minoranza etnica uigura nella provincia dello Xinjiang.
Meta ha scoperto che la maggior parte di questi account appartenevano alle forze dell’ordine cinesi, dato che i post erano pubblicati durante l’orario lavorativo. Questa campagna di disinformazione è stata identificata come parte dell’operazione “Spamouflage”, individuata già nel 2019. Gli organizzatori avevano anche investito circa 3.500 dollari in pubblicità per amplificare le attività di propaganda a favore della Cina.
In aggiunta, Meta ha preso provvedimenti contro migliaia di domini e account collegati all’operazione russa nota come “Doppelganger”, smantellata circa un anno fa.
Questi sforzi dimostrano il continuo impegno delle piattaforme social nel contrastare la diffusione di contenuti falsi e la manipolazione informativa da parte di attori malevoli, dimostrando l’importanza di una sorveglianza costante e di azioni rapide per preservare l’integrità dell’informazione online.