Spam in Gmail: multa milionaria: il verdetto che scuote il mondo della privacy è arrivato e merita un’analisi approfondita. In questo articolo spieghiamo cosa è successo, perché la decisione è importante per gli utenti e le aziende, quali sono gli aspetti tecnici e legali coinvolti, e come cambierà il modo in cui servizi come Gmail gestiscono cookie e pubblicità

Contesto e sintesi del provvedimento
La Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL) ha comminato a Google una sanzione di 325 milioni di euro per due violazioni connesse all’utilizzo di annunci e cookie in relazione al servizio Gmail. Secondo le autorità francesi, Google avrebbe mostrato email pubblicitarie e inserito cookie pubblicitari senza ottenere un consenso valido dagli utenti.
Questa decisione nasce da denunce presentate nel 2022 e da una lunga verifica delle pratiche di profilazione e tracciamento adottate durante la creazione degli account Google e nella visualizzazione delle email nella casella di posta.
Perché la multa è significativa
La multa è significativa non solo per l’entità economica 325 milioni di euro ma soprattutto per il principio che afferma: non è possibile ottenere o sfruttare dati per scopi pubblicitari senza un consenso esplicito e informato. Questo riguarda il rapporto tra trasparenza, diritti dell’utente e le tecnologie di tracciamento che alimentano il moderno marketing digitale.
La denuncia: chi e quando
La protesta che ha portato al provvedimento è stata promossa dall’organizzazione per i diritti digitali noyb (None of Your Business), che nel 2022 ha segnalato come Google potesse aver inviato email pubblicitarie ai box degli utenti senza il consenso richiesto dalla direttiva ePrivacy e dal GDPR.
Il quadro normativo: ePrivacy e giurisprudenza
La direttiva ePrivacy e le pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) hanno chiarito che per attività di marketing diretto via email e per la memorizzazione di cookie a fini pubblicitari è necessario un opt-in valido, non un meccanismo che dependa da impostazioni predefinite o da una presentazione poco chiara delle scelte. Questo principio presiede la decisione della CNIL.
Come funzionava (secondo la CNIL)
La CNIL ha rilevato due pratiche principali:
- l’inserimento di pubblicità che appare nella casella di posta come fossero normali email, spesso raggruppate nelle categorie Promozioni e Social, senza che l’utente avesse espresso un consenso esplicito per ricevere messaggi pubblicitari di quel tipo;
- la copia di certi cookie pubblicitari durante la creazione dell’account, senza fornire un’informativa chiara o una scelta semplice per il rifiuto (meccanismi di opt-out non considerati validi). (cnil.fr, TechRadar)
Impatto sugli utenti e sulle pratiche di design
Per l’utente finale, la sentenza pone l’accento su trasparenza e controllo: ogni volta che viene creato un account, la fase di raccolta consenso deve essere limpida, l’informativa facilmente comprensibile e la scelta di rifiutare i cookie non deve essere nascosta o resa complicata attraverso pulsanti oscuri o percorsi tortuosi. Le aziende dovranno ripensare i flussi di onboarding e le interfacce di privacy (UX) per evitare di spingere gli utenti verso il consenso.
Tabella: dettagli della sanzione
Voce | Dettaglio |
---|---|
Autorità | CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés) |
Ammontare | €325.000.000 |
Violazioni contestate | Visualizzazione di annunci tra le email Gmail; copia di cookie pubblicitari senza consenso valido |
Data del provvedimento | 1 settembre 2025 (data pubblicazione CNIL). |
Termine per adeguamento | 6 mesi dall’ordine; sanzione giornaliera per inadempienza: €100.000 |
Tabella: tipi di cookie e requisiti di consenso
Tipo di cookie | Finalità | Richiesta di consenso |
---|---|---|
Cookie essenziali | Funzionamento tecnico del servizio | Non richiesto (se davvero essenziale) |
Cookie pubblicitari | Profilazione e targetizzazione annunci | Consenso esplicito (opt-in) |
Cookie di analytics | Statistiche non personali aggregate | Richiesto consenso se profiling |
Cookie di terze parti | Terze parti per advertising | Consenso esplicito e informativa su terze parti |
Cronologia rapida degli eventi
- Agosto 2022: NOYB presenta la denuncia relativa alle email pubblicitarie in Gmail e alle pratiche dei cookie.
- 2022–2024: indagini e richieste di chiarimenti da parte delle autorità competenti.
- Ottobre 2023: Google introduce alcuni strumenti per rifiutare i cookie (ma, secondo la CNIL, non sufficientemente chiari).
- 1 settembre 2025: CNIL emette il provvedimento con la multa di 325 milioni di euro e ordina misure correttive.
Reazioni: Google, noyb, mercato pubblicitario
Google ha dichiarato di aver introdotto miglioramenti in materia di trasparenza e controllo degli annunci, sostenendo che l’azienda ha reso più semplice il rifiuto della pubblicità personalizzata. Le organizzazioni per la privacy in testa noyb hanno accolto con favore la decisione della CNIL, sottolineando come si tratti di una vittoria per i diritti degli utenti.
Per gli advertiser e le piattaforme ad-tech si apre invece un periodo di incertezza: pratiche che fino a ieri venivano date per scontate dovranno essere riviste, e l’ecosistema pubblicitario potrebbe tornare a incentrare molte attività su soluzioni meno invasive e più privacy-friendly.
Aspetti tecnici: come avviene la copia dei cookie
A livello tecnico, la copia di cookie al momento della creazione di un account può avvenire tramite script che pongono una serie di elementi di tracciamento nei browser o nel profilo utente. Se l’operazione avviene senza una base giuridica solida (ad esempio, senza consenso informato) si configura la violazione. Le contromisure tecnologiche includono:
- politiche di cookie che separano chiaramente cookie essenziali e cookie pubblicitari;
- moduli di consenso modulabili che non pre-spuntano opzioni di marketing;
- log di consenso verificabili per audit e compliance.
Linee guida pratiche per le aziende
- Rivedere i flussi di creazione account per garantire che il consenso sia chiaro e libero.
- Non pre-selezionare caselle per cookie pubblicitari (evitare opt-out nascosto).
- Predisporre registri di consenso (consent logs) facilmente estraibili.
- Fornire una informativa esaustiva e leggibile al primo contatto.
- Offrire strumenti semplici per il ritiro del consenso.
Cosa cambia per gli utenti
Gli utenti dovrebbero trovare interfacce più chiare, avvisi di informativa più comprensibili e un controllo reale sul marketing che ricevono. Il principio è semplice: se non vuoi annunci profilati, la scelta deve essere immediata e non relegata a percorsi nascosti. La sentenza rafforza questo principio a livello operativo.
Considerazioni legali e scenari futuri
La decisione della CNIL può innescare ricorsi e, potenzialmente, contenziosi a livello europeo. Google potrebbe appellarsi e il caso potrebbe arrivare ad altre istanze giurisdizionali. Allo stesso tempo, la multa invia un segnale chiaro: le autorità nazionali sono pronte a far rispettare le regole di privacy anche nei confronti dei grandi operatori digitali.
Il punto sulle best practice tecnologiche
Dai consent managers alla minimizzazione dei dati, le best practice devono ora includere:
- implementazione di soluzioni di privacy by design,
- anonimizzazione e pseudonimizzazione ove possibile,
- audit regolari dei flussi di dati e degli script di terze parti.
Checklist rapida per i team IT e legali
- Verificare la presenza di cookie pubblicitari alla creazione di account.
- Assicurarsi che l’informativa sia esente da linguaggio ambiguo.
- Creare meccanismi immediati di opt-out e garantire l’opt-in dove necessario.
- Conservare prove di consenso per almeno il periodo richiesto da normativa locale.
Conclusione
La decisione della CNIL rappresenta un passaggio di cesura nell’ecosistema digitale: la tutela della privacy non è più un optional, né un semplice elemento di comunicazione, ma un vincolo operativo che impatta prodotti, design e modelli di monetizzazione. Per gli utenti significa maggiore controllo; per le aziende, la necessità di ripensare come si raccolgono e si utilizzano i dati personali.
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